Curiosità

COME NASCE UN VASO DI TERRACOTTA?

Al contrario di quello che si crede, si tratta di un processo lungo e laborioso, che richiede grande passione e moltissima pazienza

Il ciclo produttivo

 Il ciclo produttivo prevede vari passaggi, a seconda del risultato che si desidera ottenere e a seconda che la produzione sia artigianale o industriale.

Le fasi di lavorazione dell’argilla sono:

  • la foggiatura (dare la forma)
  • l’essicatura (fare asciugare)
  • la cottura

Tuttavia, l’argilla non è direttamente utilizzabile per la modellazione se si trova ancora al suo stato naturale. Deve venire ripulita dalle impurità e per ottenere questo si procede alla fase della stagionatura. Successivamente viene sciolta in acqua per la lavatura, che causa la dispersione dei sali solubili. Infine subisce una ulteriore depurazione per eliminare le residue impurità e soprattutto per affinarla, togliendo le particelle a granulometria più grossolana.

Dopo essere stata selezionata e ripulita si procede a impastare l’argilla. Questa fase tende a eliminare eventuali bolle d’aria e a renderla compatta, per prevenire il formarsi di crepe nel prodotto finito.

Foggiatura

Le tecniche di modellatura maggiormente utilizzate per la produzione dei vaso sono quella “ a stampo “ e “a tornio”.

Nella modellazione a stampo si prepara uno stampo in gesso, che solitamente replica un oggetto che si intenda riprodurre. Quindi vi si cola dentro argilla liquida e si attende pazientemente che essicchi. Viene quindi estratta dallo stampo e rifinita a mano. Infine si cuocerà in forno l’oggetto modellato che perderà, rispetto all’originale di cui è la copia, un 10% del volume.

La modellazione al tornio è usata soprattutto per la produzione di vasi in cui vi sia una simmetria rispetto all’asse di rotazione. Il tornio è un formato da un supporto girevole, simile ad un piatto la cui velocità viene stabilita tramite un pedale, come nel tornio antico, o tramite motorino regolato da reostato, ai giorni nostri. Si pone una data quantità di argilla al centro del piatto girevole, avendo cura di posizionarla perfettamente in centro. Quindi si modella con uso delle mani o di altri strumenti mentre si regola la rotazione del tornio stesso. La massa di argilla che si è deciso di usare all’inizio deve essere sufficiente a formare tutto l’oggetto, dal momento che non è possibile aggiungerne in corso d’opera senza pregiudicare la forma data con la modellazione.

Questo non è vero in termini assoluti, per vasi di grandi dimensioni ,con altezze e diametri superiori agli 80 cm è comune nei tornianti professionisti la pratica di aggiungere colombini di terra all’oggetto in formatura e proseguire nella lavorazione per raggiungere dimensioni notevoli.

Essiccatura

E’ il tempo che l’oggetto ci mette ad asciugare. Dipende dalle condizioni ambientali, dal tipo di argilla utilizzata, dal volume e dalla forma dell’oggetto. Essa è necessaria qualunque sia la tecnica che si è adottata. A questa fase va dedicata una particolare cura. Una essiccazione omogenea e uniforme è garanzia di durevolezza dell’oggetto finito e soprattutto della coerenza della sua forma: una essiccazione non uniforme può generare deformazioni. Solo dopo questa fase si può procedere alla cottura. L’essiccazione, infatti, consente che l’oggetto perda l’umidità residua e la sua plasticità. Viene così fissata la forma che si è data all’oggetto.

Cottura

Terminata la delicata fase dell’essiccazione si procede con quella della cottura. Questa avviene in forni appositi, che raggiungono temperature che possono andare parecchio oltre i 1000°C. Il processo può durare anche molte ore. È infatti necessario che la temperatura segua curve di crescita e decrescita graduali e prestabilite, e che tutte le varie fasi abbiano una durata prestabilita. In seguito alla cottura il prodotto subisce un’ulteriore riduzione di volume. La cottura trasforma l’oggetto da fragile a resistente e attribuisce all’argilla un altro colore che può essere rosso, o bianco a secondo dell’argilla usata.